Cos’è l’acqua ?
Beh che domanda è, tutti sappiamo cos’è.
L’acqua è un liquido inodore, insapore ed incolore, esce dal rubinetto e la si
usa per bere, cucinare, lavarsi, irrigare ecc..
Visto che ci vuole!
In realtà non sappiamo proprio nulla
o quasi di questa materia e non parlo di formule chimiche, del tipo che la
molecola dell’acqua è formata da un atomo di ossigeno e da due atomi di
idrogeno H2O, o che a 0°C si solidifica diventando ghiaccio e
a 100°C comincia a bollire, ma parlo di cosa significa realmente per il pianeta,
quanto è importante e perché sono convinto che sarà uno dei migliori
investimenti per i prossimi 50 anni .
Cercherò di spiegare meglio il perché di questa mia visione, indicando anche
com’è possibile investire in questo settore.
Oltre a tutto
ciò di cui abbiamo parlato nella
premessa, l’acqua è di base una materia prima, ma di certo non può essere paragonata come
valore assoluto a nessun’altra, per due caratteristiche principali che la
contraddistinguono, non è esauribile ne’ tantomeno sostituibile.
Sul nostro pianeta sono presenti circa 1,4
miliardi di chilometri quadrati di acqua, che corrispondono a circa il 74%
della superficie terrestre, ma
meno dell’1% risulta essere
potabile e, di questi, solo il 4%
si trova in superfice.
Ad oggi la domanda di acqua potabile è suddivisa in questo modo:
·
70% dal settore agricolo e dell’allevamento
·
20% dal settore industriale ed energetico
·
10% dal consumo individuale.
Secondo alcune ricerche, il consumo idrico globale è cresciuto di 9 volte dal 1900 ad oggi, ovviamente non tutti i dati vanno presi come oro
colato, dato che parliamo di oltre un secolo fa.
Utilizzando invece dati più recenti e quindi di certo più affidabili, è
emerso che la domanda domestica ed industriale presenta un tasso di crescita 2 volte superiore al tasso di crescita
della popolazione mondiale.
La stessa ONU prevede che entro il 2050
la domanda dell’acqua potabile sarà raddoppiata,
a fronte di un aumento demografico di circa il 40%.
Una tale richiesta di acqua potabile perciò, con il tempo, non potrà più
essere soddisfatta e di certo nuovi progetti legati alla desalinizzazione
dell’acqua marina saranno indispensabili. Per fare questo progressi tecnologici
e infrastrutturali giocheranno un ruolo fondamentale nello sviluppo del settore
idrico.
La gestione dell’acqua e delle infrastrutture per la distribuzione della
stessa sta interessando anche i governi di molti Paesi. La Banca Europea per
gli Investimenti (BEI), ad esempio, è stata, e continua ad essere, la più
grande fonte di finanziamento per il settore idrico globale.
Un rapporto dell’OCSE precisa che entro il
2030 la maggior parte degli investimenti dei Paesi si concentreranno proprio
nelle infrastrutture idriche per un ammontare di circa 18 trilioni di
dollari.
Per tutte queste ragioni l’acqua potrebbe e dovrebbe essere un’opportunità di investimento da tenere in
grande considerazione.
A questo punto la prossima domanda ovviamente è :
Come investire
nell’acqua ?
Nel marzo 2008 una nota banca
d’affari la Goldman Sachs aveva definito l’acqua
il nuovo petrolio e, proprio come
per quest’ultimo, anche per l’acqua sono
stati creati dei prodotti finanziari che potrebbero diventare una risorsa per
il vostro portafoglio. Per evitare di concentrare il rischio su pochi singoli
titoli, i prodotti che garantiscono una maggiore
diversificazione in questo settore sono i Fondi d’investimento (a
gestione attiva) o gli ETF.
In questo articolo vorrei analizzare due tra i maggiori ETF legati al
settore idrico che sono scambiati anche a Piazza Affari.
·
iShares Global Water ETF
·
Lyxor ETF World Water
Il primo, l’iShares Global Water ETF
(ISIN IE00B1TXK627), ha lo scopo di replicare fedelmente l’S&P
Global Water, indice azionario proprio del settore idrico. Il portafoglio sottostante
è costituito da 50 società di grossa capitalizzazione attive nella
distribuzione dell’acqua o nella realizzazione di infrastrutture per la
distribuzione della stessa. La capitalizzazione di questo indice è di tipo “cap” presenta cioè un tetto massimo di
esposizione su un unico titolo societario, nel caso specifico il 10%.
Questo ETF ha un buon grado di diversificazione e i 10 titoli in
portafoglio pesano oltre il 50%. A livello geografico vi è una forte
esposizione verso gli USA (29%), la Francia (18%), il Giappone (16%) e il Regno
Unito (14%).
Il secondo ETF, che ad onor del vero presenta un’ indice di liquidità superiore
rispetto al precedente, è quello di casa Lyxor cioè il Lyxor ETF World Water (ISIN FR0010527275). L’obiettivo di
questo ETF è quello di replicare l’andamento del World Water Index, un
indice composto dalle 20 società idriche
più grosse al mondo. Anche in questo caso la capitalizzazione di questo indice
è di tipo “cap” e presenta un tetto massimo di esposizione su un unico titolo
societario del 10%. Questo ETF ha un grado di diversificazione inferiore al
precedente dato che i primi 5 titoli in portafoglio pesano da soli quasi il
50%. A livello geografico vi è una forte esposizione verso il Regno Unito (40%),
Sati Uniti (21%) e Francia (10%).
Se consideriamo questi ETF e la loro performance, possiamo notare come
pareggino o abbiano performance lievemente meglio rispetto al benchmark
dichiarato e quindi possano essere considerati dei validi strumenti qualora
decideste di lanciarvi in questo settore.
Nulla ci vieta di diversificare il nostro portafoglio verso questo settore
tramite i fondi d’investimento, dei quali, qui di seguito, trovate una selezione:
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BNP Paribas Aqua
P (FR0010668145)
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JSS Sustainable Water Fund P EUR dist (LU0333595436)
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Pictet-Water P dy EUR (LU0208610294)
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Pictet-Water P EUR (LU0104884860)
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Pictet-Water R EUR (LU0104885248)
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RobecoSAM Sustainable Water Fund B EUR (LU0133061175)
·
RobecoSAM Sustainable Water Fund E EUR (LU0267929163)
Ultima domanda, ma non per importanza.
Quali rischi corro investendo in questo settore?
Una delle caratteristiche del settore utilities è quella di essere
formato da società che spesso presentano elevato grado di indebitamento, perciò
il rischio di tasso di interesse è
un fattore da non sottovalutare.
Il tasso di cambio è un
altro rischio da tenere in considerazione, poiché in entrambi gli ETF il
portafoglio presentano una frammentazione geografica piuttosto importante su
diversi paesi con diverse valute come dollaro USA, Sterlina, Yuan. Quindi il rischio
di deprezzamento di una di queste valute è un fattore da non sottovalutare,
anche se gli ETF sono quotati in euro, non essendo hedgiati.
In ogni caso data l’importanza dell’acqua a livello globale e per una buona
diversificazione di portafoglio questo settore potrebbe essere una valida alternativa
per i prossimi anni.
Luca Vanoni 04/12/2015
(ringrazio
Enrico Stucchi per i supporto nell'analisi)